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In questa pagina rispondiamo alle domande più comuni sulla mobilità elettrica
e cerchiamo di fare chiarezza sui dubbi e sulle "Fake News" che quotidianamente vengono pubblicate o discusse (sui social).
Le risposte sono, salvo quando diversamente specificato, riferite alle auto BEV ovvero 100% elettriche
Questa è in assoluto la prima obiezione che viene posta e che intendiamo sfatare. Essendo il motore elettrico molto più efficiente di un motore termico come si può vedere dal grafico a fianco, l'auto elettrica anche se alimentata da energia prodotta principalmente dal carbone (come in Polonia) è comunque meno impattante (il 25% in meno) di una tradizionale macchina diesel.
NB I valori includono anche la quota di emissioni di C02 relativa alla produzione della batteria (che sappiamo tutti essere molto elevata)
il continete europeo (inclusa anche la Russia) insieme a quello americano sono i continenti che negli ultimi 100 anni hanno prodotto più C02 nel mondo e che attualmente è fra i continenti che inquina di più.
Anche il solo stop alle auto termiche in Europa porterebbe comunque un giovamento alla qualità dell'aria in Europa in quanto l'inquinamento ambientale dei vdeicoli tende per lo più a concentrarsi nelle zone in cui viene emesso.
Riportiamo comunque le nazioni che insieme all'europa (elenco in continuo aggiornamento) che hanno aderito allo stop auto termiche.
Brasile 2030 California (USA) 2035 Canada 2040 Cina 2030 Costa Rica 2050 Egitto 2040 India 2030 Israele 2030 Singapore 2040 Taiwan 2040
In Italia (circa come nel resto d'Europa) le emissioni inquinanti dovute ai vari mezzi di trasporto sono oltre il 20%.
Il 16% quelle relative alle sole autovetture.
Se si guarda le emissioni dovute al solo trasporto le vetture superano il 77%.
(Fonte: Agenzia europea per l’ambiente )
Nelle nuove batterie per auto il cobalto viene utilizzato sempre meno e verrà sostituito con nuovi componenti.
Il cobalto non si trova allo stato puro metallico, ma solo come minerale, e non viene estratto da solo ma come sottoprodotto della estrazione di Rame (che non è presente solo nelle batterie delle auto!).
Ricrordiamo che il cobalto è invece presente nelle migliaia e migliaia di batterie di Portatili, Tablet e Smartphone.
Video che risponde passo passo ed in modo semplice ad alcuni dubbi sul vero impatto delle auto elettriche (curato da TV Verde)
durata 15 minuti
Interessante documento prodotto da RePower sulla mobilità sostenibile in cui vengono riportati interessanti (e reali) dati sulla mobilità elettrica con riferimenti precisi a specifiche fonti dati.
Pdf di 50 pagine
Secondo la fonte accreditata dell’Agenzia europea per l’ambiente i gas serra CO2 equivalenti responsabili dei cambiamenti climatici, come si può vedere nel grafico, causati dal trasporto (cose e persone) sono per la maggior parte dovuti dell’insieme degli veicoli su gomma (20,5%) mentre l’insieme del trasporto marittimo contribuisce alle emissioni di gas serra per meno del 4%. valori molto simili per il trasporto aereo (3,8%).
Assolutamente No!
La trasmissione è diretta, senza albero motore, cambio, ingranaggi di conversione del moto da oscillatorio a rotatorio, non ci sono liquidi di raffreddamento e lubrificazione, filtri, serbatoio.
Si calcola che i componenti di una vettura elettrica siano meno di un terzo rispetto a quelli di un’auto tradizionale.
Il motore che spinge i veicoli elettrici o BEV funziona per induzione elettromagnetica.
È molto più efficiente rispetto al motore a scoppio che disperde in calore gran parte dell’energia prodotta dalla combustione del carburante.
L’efficienza, cioè la quantità di energia tradotta in moto, raggiunge oltre il 90% in un'auto elettrica contro il 25% circa del motore a benzina.
Le auto elettriche nel loro ciclo di vita LCA (Life Cycle Assessment) emettono dal 20 al 80% in meno C02 di una normale auto termica a seconda della tipologia di veicolo elettrico e del Mix energetico utilizzato per produrre e per muovere il veicolo.
20% nel caso in cui venga utilizzato un mix energetico proveniente quasi esclusivamente da fonti fossili e a salire nel caso in cui il mix sia quasi totalmente composto da energie rinnovabili
Le statistiche dicono che la percorrenza media giornaliera di un automobilista italiano non arriva a 30 km.
Ad oggi l'autonomia dei modelli attualmente in vendita è mediamente di 300 km, che permette quindi di girare in tutta tranquillità per circa una settimana.
Ci sono inoltre in commercio modelli che permettono di superare anche i 500 Km di autonomia (con punte fino ad oltre 800 Km).
Precisiamo infine che sono già in fase di test nuove tipologie di batterie che aumenteranno ulteriormente l'autonomia.
Il concetto di rifornimento in un'auto elettrica è paradossalmente più simile a quello che attualmente viene fatto con un cellulare, ovvero caricare la sera quando si arriva a casa (se si ha la possibilità di farlo) o facendo dei "rabbocchi" durante i momenti in cui l'auto è ferma anche per poco tempo (in azienda, al supermercato, in palestra al ristorante).
Esistono comunque ormai (anche in autostrada) stazioni di ricarica UltraFast in grado di ricaricare fino all'80% una batteria in 10-20 minuti (il tempo di un caffè e una breve pausa pipì)
Attualmente sono presenti oltre 50.000 punti di ricarica pubblici molti dei quali al centro nord. Come numero assoluto ne dovremmo installare ancora molti però in rapporto ai veicoli elettrici immatricolati siamo circa 1 punto di ricarica ogni 10 veicoli.
Per fare un confronto i distributori di benzina in Italia sono meno di 23.000 che portano il rapporto ad 1 ogni 1.750 veicoli.
Il motore dell’auto elettrica è estremamente silenzioso e contribuisce fortemente a eliminare l’inquinamento acustico delle città. Inoltre la mancanza di vibrazioni insieme al assenza di rumore rendere ancora più piacevole l’esperienza di guida.
Nostalgia del rumore del motore?
Per i pochi nostalgici che non vogliono rinunciare al rombo del motore informiamo che alcuni modelli propongono un'opzione per riprodurre nell'abitacolo il rombo del motore termico.
Premesso che in ferie (solitamente) ci si va una/due volte l'anno... per chi comunque è costretto a fare lunghi viaggi precisiamo che le capacità delle batterie stanno sono in continuo aumento e permettono autonomie che al momento superano anche i 500 km.
per andare da Milano a Reggio Calabria saranno necessarie 5-6 pause di 10-20 minuti per ricaricare. (quindi si perde circa un'ora un oretta in più rispetto ad un viaggio con auto termica che, su una vacanza di 15 gg, crediamo sia un valore accettabile)
Litio, Cobalto e Terre Rare NON sono materiali oggi preziosi, né rari. Potrebbero però in parte diventarli, in quanto si estraggono per lo più in aree poco affidabili geo-politicamente.
In futuro (quando le batterie cominceranno ad esaurisi anche per il loro secondo ciclo di vita) verranno riciclate fino al 97% ed il materiale verrà quindi riutilizzato nuovamente per costruire nuove batterie.
Ecco gli attuali metodi di ricilo:
Le batterie delle auto sono pesanti ed ingombranti e il loro smontaggio può essere effettuato solo da officine qualificate, questo scoraggierà gli smaltimenti abusivi che invece purtroppo ancora avvengono per le batterie più piccole delle auto termiche!
Il processo di riciclo delle batterie delle auto BEV è in fase di sviluppo (al momento sono ancora poche le batterie esauste disponibili per il riciclo) e per questo al momento non si vedono ancora molte aziende specializzate nel riciclo delle stesse.
Però sono già in fase di progettazione e costruzione di Aziende in grado di riciclare il materiale delle batterie riducendo di molto l'impatto ambientale derivato dall'estrazione.
La prima società a lanciarsi in questo business è stata Fib, con la conversione dell’ex Whirlpool a Teverola, dove verranno prodotte batterie per mezzi pensati e dove ci sarà una linea riservata al riciclo.
Reinova (società specializzata in sviluppo, test e validazione di componenti per motori elettrici e ibridi) e A&C Ecotech (azienda impegnata in trasporto, trattamento, recupero e avvio allo smaltimento di rifiuti) si alleano infatti per creare il più grande polo italiano dedicato al riciclo dei materiali provenienti da accumulatori a fine vita. Verrà creata una linea automatizzata che separerà i materiali nobili e li preparerà al riciclo che vedrà un ingente investimento nel sud Italia”
Ma c’è anche l’iniziativa di Enel X e Midac, partner in ricerca e sviluppo per creare (anche loro) il primo, grande impianto italiano del suo genere.
Fonte INSIDEeVS
Nè più e nè meno dei motori a scoppio che perdono potenza, anche le batterie delle auto elettriche subiscono un degrado progressivo che ne riduce la capacità di accumulo.
Mediamente il degrado delle batterie è di 1-2 punti percentuali all’anno. Il grafico riporta l'andamento del degrado secondo i dati forniti da Tesla che, al momento insieme a Nissan ha veicoli in commercio da oltre dieci anni.
Le batterie sono in grado di durare quanto l'auto stessa (2-300 mila km).
Prima di essere riciclate (e non smaltite!) le batterie delle auto elettriche potranno essere utilizzate per una “seconda vita”, a differenza del petrolio che una volta bruciato non si recupera!
Possono essere "riutilizzate" come sistema di accumulo in abitazioni, aziende, edifici commerciali.
Esistono già casi cocreti come lo stadio di calcio Asterdam Arena che utilizza le batteria della Nissan Leaf e il recente progetto di riutilizzo come accumulo a supporto delle colonnine di ricarica frutto di un accordo fra BMW e il costruttore di accumuli stazionari BeePlanet.
Il primo impianto è stato inaugurato a Madrid ed equipaggia una stazione di ricarica della portoghese Galp.
L'ADAC tedesca (Allgemeiner Deutscher Automobil-Club, è il più grande club automobilistico d’Europa) ha condotto un esperimento in cui è stata ricreata una tipica giornata estiva, con temperature fino a 35° C per 8 ore a cui è stata sottoposta una suv elettrica (una Tesla Model Y) con la batteria al 60% di carica e il condizionatore impostato a 20 gradi. Sul cruscotto proprio sotto al parabrezza si sono toccati toccati i 45 gradi, ma nell’abitacolo la temperatura misurata all’altezza della testa e nel vano dei piedi non è mai salita sopra i 25 gradi.
In base a quanto rilevato dall’ADAC, il climatizzatore ha usato costantemente circa 1,5 kWh, arrivando nelle otto ore dell’esperimento a “bruciare” un totale di circa 12 kWh (ndr circa il 6%), traducibili in una perdita di autonomia di circa 8 km all’ora.
Secondo l’ADAC, ciò significa un consumo più basso rispetto a ciò di cui hanno bisogno le auto a combustione, che usano circa 1,5 litri di carburante l’ora (sia benzina che diesel) con l’aria condizionata attiva negli ingorghi estivi.
(fonte AlVolante.it)